COMUNICATO STAMPA
A Londra la mostra del fotografo Manuel Scrima, prodotta dalla Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo (Bimed) in partnership con l’Istituto Italiano di Cultura presso cui è stata allestita, a cura di Chiara Canali
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Uno sguardo rivolto al futuro, a ciò che i giovani devono e possono sognare. Un futuro che pone al centro la persona, i suoi desideri, i suoi occhi, le sue intenzioni. Si chiama “PRÓSÔPON 2030” ed è la mostra del fotografo italiano Manuel Scrima, prodotta dalla Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo (Bimed) in partnership con l’Istituto Italiano di Cultura in Londra presso cui è stata allestita, su progetto di Andrea Iovino, a cura di Chiara Canali.
Un’esposizione che metta al centro del futuro la persona (in greco Prósôpon), frutto di un più ampio più ampio progetto fotografico durato due anni in cui questo straordinario artista ha fotografato gli occhi e lo sguardo dei ragazzi e delle ragazze delle scuole italiane. Uno sguardo appunto, rivolto al futuro.
(foto di apertura e interno articolo ©Manuel Scrima/www.manuelscrima.com)
La nascita del progetto
Prendendo spunto dagli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, e dal Documento programmatico (2030) che l’Istituzione ha adottato come piattaforma per il proprio impegno istituzionale in favore del contesto globale per il decennio 2020-2030, BIMED ha affidato a Manuel Scrima l’ambizioso compito di incontrare e fotografare 2030 ragazzi e ragazze delle Generazione Z (dalla primaria alla secondaria di 2° grado) e di interrogarli sui propri desideri e sulle proprie aspettative per il futuro, in previsione, appunto, di un ipotetico anno 2030. Il frutto di questo lavoro è documentato nella mostra PRÓSÔPON 2030 in cui lo sguardo acuto e preciso di Manuel Scrima ha scandagliato e fissato in fotografia gli occhi, i volti e i desideri di questi 2030 giovani, costruendo contenuti diversi: fotografia, installazioni, video, audio e materici.
“Prósôpon”
Il titolo del progetto deriva dal termine greco Prósôpon, etimologicamente composto dalla combinazione di due parole Pròs (di fronte) e Òpsis (allo sguardo). Prósôpon ha dato origine alla parola italiana Persona, che allude alla presenza fisica, psichica ed emozionale di un individuo quando è destinatario dello sguardo e dell’attenzione di qualcun altro, in questo caso prima del fotografo e poi dello spettatore.
Il percorso espositivo
2030 Occhi: i sogni dei ragazzi (installazione video)
Grande installazione video su 4 pareti con 2030 occhi in slowmotion focalizzato sul close up di 2030 occhi di ragazzi che si aprono e si chiudono: prima fissano e ammoniscono lo spettatore e poi si chiudono per sognare il loro futuro. “Sono occhi di giovani che guardano verso il futuro, verso il loro futuro, aspirando per il loro divenire, ma che – sintetizza Maurizio Spaccazocchi nel suo intervento critico -, nello specifico della mostra sono occhi che ci guardano e ci riguardano perché sono gli occhi dei nostri figli, gli occhi di quanti potranno vedere un futuro che, auspichiamo, possa accoglierli nel modo migliore”.
2030 Ritratti (installazione fotografica e video)
2030 ritratti dei ragazzi: speranze, desideri, aspettative sul futuro stampate su carta trasparente e montati a mosaico. Più pareti trasparenti di ritratti, fino ad arrivare a 2030 volti ad occhi aperti, che non tradiscono alcuna emozione o segno volitivo: sono sguardi fissi in camera, seri ma spontanei. Sono sguardi che scrutano e osservano lo spettatore per spingerlo a riflettere sulla necessità di agire per il futuro suo e di tutti. Tra questi 2030, Manuel Scrima ha poi selezionato i 30 volti più espressivi presentati all’interno di una installazione scultorea che sorregge altrettante fotografie in plexiglass trasparente e presentate in sequenza ravvicinata, una di fronte all’altra. L’osservazione completa dell’opera si compirà nel momento in cui la fisionomia del singolo volto si unirà e (con)fonderà con quella del successivo fino ad arrivare a una sovrapposizione totale dei ritratti.
2030 Desideri/Speranze (installazione audio e materica)
Foto-cartoline dei 2030 volti dei ragazzi che sognano a occhi chiusi, applicate in modo casuale sulle pareti attraverso il gesto manuale e ripetitivo dell’artista. A questo accumulo scomposto di visi onirici, si oppone la teoria ordinata e simmetrica delle foto-cartoline delle mani che stringono i 2030 desideri trascritti su pezzi di stoffa, esposti all’interno di una teca. Si tratta di messaggi anonimi che a volte auspicano un bene comune per l’umanità a prefigurare i 17 obiettivi dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile. Desideri sono stati scritti di getto, nel bene e nel male, lasciando piena libertà espressiva ai giovani, a dimostrazione che le aspettative della nuova generazione da un lato aspirano al progresso sociale e dall’altro sono condizionate dall’opportunismo materialista della società dei consumi.
“Le nuove generazioni restano il trait d’union attorno cui si dovrà sviluppare la nostra azione istituzionale ed è per questo – afferma Andrea Iovino, Presidente della Bimed – che le scuole potranno continuare a sperimentare strategie pedagogiche sempre più qualificate che, però, dovranno dare spazio agli enti locali perché possano contribuire a determinare nelle nuove generazioni consapevolezza e impegno. Il 2030 è a un passo da noi, si prevedono cambiamenti radicali e i più qualificati e autorevoli osservatori internazionali ritengono che i prossimi anni segneranno il tempo più rivoluzionario della storia dell’uomo”.
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LINK
– Biografia Manuel Scrima e Bimed (pdf)