Manganelli da una parte volti fragili dall’altra
Come rovinare il rapporto fra potere e giovani cittadini!
Crediamo si possa fare una corretta analisi politica di ciò che è accaduto a Pisa la mattina del 23 Febbraio 2024, anche se i fatti di quel giorno non hanno nulla a che fare con il profondo significato del termine Pòlis, proveniente dal greco πόλις che assume il valore profondo di ciò che si dovrebbe intendere con la parola Città. Infatti, con il significato reale e vivo di Città non si sta a indicare semplicemente un contenitore di persone, ma di reali cittadini, cioè quella comunità di gente, famiglie, gruppi etc. tenuti assieme da profondi principi etici, morali, di rispetto, di valori che fanno della Pòlis, un insieme di condivisioni mirate a quel benessere quotidiano che supera ogni diversità di ruoli, di compiti, di scopi che a volte, hanno pure la dote educativo-formativa di ridimensionarsi in rapporto alle evidenti differenze di identità, di età, di aspirazioni, e principi umani che si innalzano pure al di sopra di regole date da decreti e norme dure come pietra, o forse meglio come manganelli.
Ciò che abbiamo visto a Pisa, non è un atto politico nel senso in cui noi crediamo debba essere la relazione umana all’interno di una saggia Pòlis. No, quello che abbiamo visto a Pisa è stato un gravissimo esempio di come si sia potuto offendere il valore della relazione umana fra le persone. Una relazione che ha dimostrato a che punto possa rompersi e auto-offendersi. Il volto aggressivo di quei poliziotti (non certo della Polizia come istituzione nazionale che è sempre da rispettare secondo i significati della nostra Pòlis) ha deflorato la fragilità dei volti di ragazze e ragazzi, che si sono affidati al chiaro e semplice art. 21 della costituzione italiana: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Se la libertà e il diritto di esprimere il proprio pensiero con la sola parola ha come risposta un manganello alzato il più possibile in alto per poterlo scaricare con maggiore forza sul volto di giovani inermi, vuol dire che non siamo più in presenza di quell’amata e desiderata Pòlis alla quale tutti abbiamo sperato già dai tempi della politica del nazifascismo che ha offeso ogni etica e ogni morale come lo stesso concetto di Città.
Se oggi, a quel gruppo di poliziotti con il manganello “imperante” in sintonia espressiva con i loro volti tanto aggressivi da apparire sadici e compiaciuti di quel loro sfogo energetico, potessimo fare queste due semplici domande: Se in quella manifestazione ci fossero stati anche vostri figli, avreste elevato in aria il vostro manganello? Avreste rivolto al volto dei vostri figli quella faccia che appare, a ogni qualsiasi analisi pragmatica comportamentale, carica di cattiveria e brutalità?
Sì, quello che si è rovinato in quella mattina a Pisa, non sono tanto i volti insanguinati per nulla, le schiene e le spalle indolenzite per nulla… No, si è rotto proprio quel rapporto che avrebbe dovuto far assumere a quei poliziotti la veste di persone integrate all’interno della nostra Pòlis; di persone che invece di usare la logica di un potere offensivo, avrebbero dovuto usare il cuore e la mente di genitori che hanno avuto la spudorata forza di aggredire quelli che potevano essere i loro figli!
Carissimi poliziotti che avete “lavorato” a Pisa, noi e Voi non dovremmo mai dimenticare i primi “pesanti” mesi di rivolte studentesche del 1968, quando Pasolini indirizzò agli studenti universitari di Architettura in rivolta a Villa Giulia a Roma (quelli sì che erano politicizzati e ben più grandi dei giovani di Pisa) queste nette parole: Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti.
Beh, oggi, nei confronti delle vostre manganellate pisane, non avreste avuto un grande difensore come Pasolini, poiché a Pisa Voi, avete rotto quella sana relazione di fiducia che potevate “guadagnare” da quei giovani e dalle loro stesse famiglie. Con quelle braccia innalzate, con quei volti convinti, non avete solo abusato della vostra forza fisica, ma ciò che più avete fatto è aver dato inizio alla rottura di quella sana relazione che una vera Pòlis richiede fra il potere e i giovani cittadini: una perdita di fiducia che Voi pochi poliziotti avete rovinato non solo nei vostri confronti ma, forse, nei confronti di tutti quei militari che al contrario vostro avrebbero ragionato e operato come veri e saggi genitori dei figli di tutti gli italiani.
di Andrea Iovino e Maurizio Spaccazocchi