Gaza. E il mondo resta a guardare…

Gaza. E il mondo resta a guardare…

Lo avevano detto che sarebbe stato un inferno… E lo hanno fatto l’inferno.
Intanto, il mondo che non è a Gaza continua la propria esistenza come nulla fosse. Di certo vi è che chi ha fatto scoppiare l’inferno a Gaza ora è consapevole che potrà farlo scoppiare anche altrove e se quell’altrove non ha la possibilità di scongiurare l’inferno il mondo non se ne importerà, a meno che non si tratti d’interessi. Il mondo che non è a Gaza mi appare ora come un allevamento bovino, mi sento tanto una vacca in mezzo a tante altre vacche, di tanto in tanto vedo dei tizi che vengono a prendere delle vacche, le mettono su di un camion, le maltrattano anche se quelle fanno resistenza ma penso “che m’importa amme! Meglio che mi faccio i fatti miei”.
Quelle vacche che prendono poi non tornano più. Non sono mai tornate. E questo è buono perché c’è più spazio per me e poi mangio tanto, mangio anche il loro pasto e, poi, magari, nello spazio che si è liberato ci fanno un Resort…
E sorrido come sorride una vacca anche se non ho mai visto sorridere una vacca.
Io, però, non sono una vacca, la mia carne non è commestibile (almeno credo) e a differenza di una vacca dovrei avere una coscienza, sono un uomo e cos’è un uomo se non è in grado di muovere azioni che scaturiscono dalla coscienza? E posto che io dovrei vivere per quasi ottant’anni più di una vacca consumerò tanto di più di una vacca e, poi, c’è la mia prosopopea, le mie relazioni sociali, i miei aperitivi, i miei viaggi, le mie competenze, le mie bugie, i miei egoismi, i miei orgasmi, nonostante Gaza e il commercialista e youporn, le serie televisive, il salmone, la partita di pallone come Fantozzi. DIO MIO!!!
Qualunque volto o nome avessi DIO MIO ti prego portami a Gaza, fammi giungere in quella terra per miracolo, dammi più voce che puoi e fammi gridare sino a coprire il frastuono delle bombe e dei colpi di mitra.
DIO MIO ti prego non voglio più sentirmi una vacca…
Beninteso nulla contro le vacche, anzi… Ma io non lo sono e il senso di colpa che ho dentro mi sta divorando, il resto non ha più motivazioni.
Perché tenere un bimbo a scuola senza dirgli del bambino di Gaza?
Perché disquisire di Alan Turing e di intelligenza artificiale se intanto l’AI è nelle mani di quelli che la usano per far scoppiare gli inferni?
E perché dovrei tenermi aggiornato e seguire i notiziari che altro non sono che strumenti finalizzati a smorzare qualunque sensibilità, a sopire l’umano che deve sapere e restare fermo altrimenti ti vengono a prendere e ti dicono che sei un terrorista o che sei pazzo o che sei un clandestino o che banalmente sei fuori dal sistema, che non sei democratico… O che addirittura proprio non sei nulla!
DIO MIO, SIGNORE MIO IDDIO, per me, meglio perdere la vita che la coscienza e io che ho sempre preferito, come Marta, la lotta alla preghiera, ora ti prego più forte che posso, visto che a lottare non saprei manco contro chi, perché quei diavoli che scatenano gli inferni coperti dal loro vello d’oro mi risultano inarrivabili e invincibili, anche se spero con tutto me stesso che non sia così, dammi la forza di non farmi prendere dal pessimismo della ragione.
Dacci la forza, DIO MIO qualunque nome e volto avessi, di ritrovare il senso dell’esistenza, aiutaci a costruire una nuova arca, mandacela Noè TI PREGO. Non farlo per me, non lo merito, ma fallo per i nostri figli, no, non mi riferisco a quelli coperti dalla bambagia nelle nostre case, ma ai figli che abbiamo a Gaza, perché quelli sono i nostri figli e, se puoi, se ce la fai, siediti con i potenti della terra e spiega loro che la legge del taglione non ha mai determinato bene e, che tu, sei la prova tangibile del bene che invece può determinarsi con il coraggio che diventa meravigliosa grazia quando genera perdono!
In questo tempo in cui gli uomini idolatrano le pillole forse è il caso di tornare a ricordarci che siamo, ognuno di noi, un pezzo di quel firmamento che, certamente, non è stato generato da una pillola e di ricordarci ancora che quel DIO a cui possiamo ancora rivolgerci, è dentro ognuno di noi.
Per cui nella volontà è bene prendere coscienza che ognuno di noi, seppure nel proprio piccolissimo, può e deve, se non vorrà sentirsi … una vacca.
Senza avere assolutamente nulla contro le vacche, anzi.

di Andrea Iovino

Smoke rises following Israeli strikes in Gaza, October 7, 2023. REUTERS/Mohammed Salem