Pensiero Computazionale e Coding: un corso che accende la mente (e il cuore) dei docenti

Cosa succede quando un gruppo di insegnanti si ritrova, non dietro una cattedra, ma davanti a uno schermo, per parlare di algoritmi, robot e animazioni? Succede che nasce entusiasmo, si accende la curiosità, e il coding diventa una chiave per aprire nuove porte dell’apprendimento. È quello che abbiamo vissuto durante il corso “Introduzione al Pensiero Computazionale e al Coding per Bambini”, tenuto dal formatore Davide Migliarini nell’ambito di un progetto PNRR promosso e gestito da Bimed – Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo, ente accreditato MIUR.

Un’esperienza che ha coniugato innovazione e pedagogia, pensata per fornire ai docenti strumenti concreti per portare il coding in classe, partendo dal pensiero computazionale e arrivando fino alla robotica educativa. Il corso si è sviluppato in quattro moduli, toccando temi come la scomposizione logica dei problemi, l’uso di Scratch Junior per realizzare storie animate e giochi, e l’introduzione a Scratch, la piattaforma che rende la programmazione accessibile anche ai più piccoli.

L’approccio è stato pratico e coinvolgente, con esercitazioni, simulazioni e l’uso di robot come Bee-Bot e Lego SPIKE Essential. I partecipanti non si sono limitati ad apprendere tecniche, ma hanno sperimentato in prima persona quanto la creatività e la logica possano andare a braccetto.

E alla fine del percorso, una consapevolezza condivisa: il coding non è solo per futuri informatici, ma un modo per stimolare pensiero critico, collaborazione e spirito di iniziativa nei bambini.

Un corso che lascia il segno, perché quando la formazione è fatta bene… fa venire voglia di tornare in classe e provare subito qualcosa di nuovo.

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