La Staffetta di scrittura per la cittadinanza e la legalità promossa da Bimed – Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo offre sempre nuove e originali opportunità di riflessioni umane e sociali. Ad esempio, con l’Attività Experience del mese di gennaio i ragazzi e le ragazze partecipanti alla staffetta, stanno avendo occasione di riflettere sul potere delle parole e sul loro ruolo nel costruire una società più inclusiva e rispettosa.
L’attività, dal titolo “Le parole che non voglio”, invita gli studenti a mettere in discussione il linguaggio che usiamo ogni giorno. L’obiettivo? Sensibilizzare i giovani sull’impatto delle parole e aiutare a riconoscere quelle che, purtroppo, perpetuano stereotipi e discriminazioni. Ma non si tratta solo di eliminare termini dannosi: i partecipanti sono chiamati a trovare alternative più positive, rispettose e inclusive, creando un linguaggio che unisce piuttosto che divide.
Le scuole aderenti hanno già dato il via a questa riflessione collettiva, dando vita a una serie di attività creative, come video, disegni e presentazioni digitali. I risultati di queste riflessioni saranno poi raccolti in un grande manifesto digitale, simbolo dell’impegno comune verso un cambiamento culturale. Ogni contributo, dalle parole da eliminare alle motivazioni e alle nuove espressioni proposte, arricchirà questo progetto che culminerà nella diffusione del manifesto in tutte le scuole italiane.
Attraverso questo percorso, gli studenti sviluppano competenze linguistiche, critiche e creative, ma soprattutto imparano che ogni parola ha il potere di costruire o distruggere. Un’iniziativa che, con il supporto di contenuti audiovisivi che raccontano l’entusiasmo e la partecipazione delle classi, sta trasformando il linguaggio in uno strumento di cambiamento per una società migliore.