No! Non siamo noi i veri esseri umani!

No! Non siamo noi i veri esseri umani!

Fino a che punto è sostenibile che la nostra specie sia quel progetto importante e prioritario, se messo a confronto con tutte le altre diverse forme di esistenza materiali, vegetali e animali?

La nostra specie è quella che sa di nascere e di morire e, questo In-Certo spazio vitale, invece di responsabilizzarci nel più sano e giusto Saper Essere, lo sciupiamo in un Volere e Potere che non ci spetta, tanto nei confronti di tutte le genti del mondo, quanto nei confronti di tutte le altre forme di vita. Forme di vita che, queste ultime, non hanno acquisito la coscienza del nascere e del morire e che, al contrario nostro, non si concentrano sul tempo della loro esistenza, ma sul poter Essere per Vivere in quell’istante, in quel momento, e che sia un vivere adatto ai bisogni richiesti in sintonia istintiva con quel tempo e quello spazio.

La vita di una Quercia, di un Gatto, di un Leone, di un Ragno, di una Allodola o di una Roccia, non sono state programmate tanto per il nascere quanto per il morire, queste esistenze non si arrabattano quotidianamente per Arraf-Fare un posto nella società, non evidenziano quella In-Cessante voracità che abbiamo noi di acquistare abiti, case, moto, auto, computer, attrezzi da palestra, gioielli, conti in banca, azioni, tecnologie digitali di ultima generazione e chissà quante altre cose ancora… No, tutte le altre forme di vita, hanno nel loro programma genetico l’operare per esistere e mandare avanti la loro genia, in quell’attimo fuggente ma utile per continuare a esserci.

Allora perché la nostra specie non si è accontentata del proprio e semplice Saper Essere? Eppure siamo tutti nati sulla medesima base originaria, cioè quella naturale; anche se poi, abbiamo avuto la palese S-Fortuna di aver sviluppato un sistema neuronale che ci ha permesso connessioni e processi mentali che ci hanno sempre più deviato verso la ricerca di comportamenti e di bisogni mirati verso tutte quelle gratificazioni superficiali, tutti quei surplus esistenziali che ci hanno Allonta-nato dalla nostra primaria e prioritaria “strada” che sarebbe, poi, quella del più semplice ed etico Essere per Vivere.

Continuando di questo passo, ci siamo E-Voluti e Alter-Nati per giungere a provare quel superbo piacere, combinato a quel maestoso gusto sadico, di AutoDe-Finirci l’unica specie superiore a tutte le altre esistenze. Ecco allora il grande passo che ha sempre più Cor-Rotto il nostro originario Essere Umani per Trans-Formarci, ormai da millenni, in vere e proprie “bestie” Dis-Umane: cioè esseri in grado di smarrire ogni misura Est-Etica, Sociale, Politica e Morale.

E oggi, la nostra vera Abit-Azione non è più quell’Home Sweet Home dentro la quale la famiglia Con-Divideva dialoghi, affetti, passioni, emozioni primarie, no: sono invece tutti quegli Abiti e quelle Azioni mentali che il nostro Sistema Nervoso si è Auto-Ri-Com-Posto dopo quella Grande Fuga che abbiamo Pre-Ferito fare nei confronti della nostra originaria e antica natura umana.

Se gli animali, le piante e le materie solide vivono per il solo processo d’esistere, la nostra specie si è trasformata da tempo in un meccanismo troppo culturale, Dis-Umano a tal punto che è oggi il più grande “assassino” nei confronti di ogni forma di esistenza diversa dalla propria. Terre, Pietre, Acqua dei mari e dei fiumi, Animali terrestri e marini, Aria, Fonti di calore, etc… stanno subendo da secoli una graduale strage che quell’Homo, ormai poco Sapiens, sta perpetuando nei loro confronti. Senza poi parlare delle truci modalità con le quali questi Dis-Umani Ab-Usi avvengono nelle forme più irrispettose e certo fuori da ogni principio di legalità e di giustizia. Il termine che più si appropria a questa Raf-Finata strage di tutto ciò che non è più umano è Antropocene, espressione coniata all’inizio del nuovo millennio, nell’ambito delle Scienze della Terra, per indicare una fase geologica nella quale si connota per l’assoluta prevalenza dell’Uomo come agente più attivo nei confronti delle dinamiche di trasformazione del Pianeta.

Ma a dirla tutta, non si tratta solo della distruzione dell’ambiente, ma della stessa distruzione di genti e popoli che subiscono miseria, aggressioni, guerre, etc… Infatti l’antico detto latino di Plauto Homo Homini Lupus sta a significare proprio quest’altro aspetto Dis-Umano, e cioè che l’Uomo è un lupo per l’Uomo. E, ancora, a dir la verità, non esiste nessun altro animale in questa Terra in grado di Sopraf-Fare tutto e tutti come il nostro In-Naturale uomo.

Chissà, forse perché siamo condannati a superare la nostra originaria natura, che l’Homo e la Vita, intesa come Saper Essere, non la “penseranno” mai alla stessa maniera?!

E allora chi ci vieta di affermare che tutti gli animali non sappiano essere meglio “umani” nei confronti del loro Saper Essere in Vita, poiché la nostra specie non ha mai esercitato appieno la sua vera Umanità. E dunque, non è poi molto assurdo affermare che la vera “bestia” sia l’uomo, essendo ben più feroce di un qualsiasi animale combattivo presente in questa Terra e forse nell’intero Universo

di Maurizio Spaccazocchi