Dalla narrazione “crossmediale” al racconto di gruppo

– FOCUS –

Intervenendo in un webinar della Bimed, la ricercatrice di Letteratura per l’infanzia, Anna Antoniazzi, ha analizzato il format della Staffetta di Scrittura in relazione alla narrazione contemporanea. Ecco alcuni suoi spunti di riflessione…

“In una contemporaneità che rompe la linearità del racconto”, veicolandolo e ridefinendolo attraverso media diversi connessi tra loro grazie alle piattaforme digitali, la Staffetta di Scrittura per la Cittadinanza e la Legalità offre a bambine e bambini, ragazze e ragazzi una realtà creativa di gruppo, in cui essere partecipi della propria esistenza e della propria narrazione”.

Il punto di vista è quello di Anna Antoniazzi, professoressa associata di Letteratura per l’infanzia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova, che nella sua analisi ha incastonato il format della Bimed all’interno di un contesto narrativo contemporaneo che tende sempre di più alla frammentazione e alla fruizione veloce in modalità serie televisiva.

La narrazione contemporanea tra racconti in serie e serie tv

La riflessione della studiosa parte dall’attuale scenario narrativo sempre più frammentato. “Basta entrare in una libreria – ha spiegato – per accorgersi della presenza libri scritti in serie, saghe horror e fantasy e via dicendo”. Un fenomeno esteso anche alla narrazione televisiva fruita dai giovani soprattutto in modalità smart-tv, popolata di “serie come ad esempio ‘La casa di carta’ o ‘Il trono di spade’, costruite in micro-trame trasmesse in pacchetti da dieci-dodici episodi per stagione”. “Come se al lettore, o allo spettatore – ha sottolineato la Antoniazzi -, non bastasse più quanto narrato in prima battuta da un libro o un film ma debba sempre continuare ad esplorare oltre, anche in direzioni diverse a partire dalla stessa storia”.

Narrazioni ridefinite dalla “crossmedialità”

“Storie che nascono come libri, diventano poi film e serie tv, videogiochi, app e magari ritornano poi al romanzo”: una diffusione “crossmediale” [1] cui tende la nostra contemporaneità che, secondo la ricercatrice, “rompe la linearità del racconto”. Una sovrapposizione mediatica cui si aggiungono anche i contributi del pubblico fruitore, ad esempio le ‘fanzine’ e ‘webzine’, ovvero le pubblicazioni cartacee e web prodotte da fan e appassionati, e tutti gli altri ‘spin-off’ o ‘derivati’ in cui il protagonista appare come personaggio secondario in una precedente serie.

Staffetta di Scrittura: dal “gruppo dei pari” alla Cittadinanza

“La Staffetta di Scrittura per la Cittadinanza e la Legalità si inserisce all’interno di questo contesto appena descritto ed è ben accettata e assimilata da bambini e ragazzi perché, da un punto di vista pedagogico-educativo, permette loro di confrontarsi nel ‘’gruppo dei pari’”. Per la ricercatrice, infatti, l’esperienza della scrittura “permette il superamento dell’individualismo e della competitività-rivalità in favore della collaborazione, mettendo in secondo piano il proprio “io” per entrare in relazione con gli altri”. “Sempre di più la scuola, e in generale l’intera società – prosegue -, diventerà una società collaborativa dove per svolgere azioni sempre più complesse è necessario fare gruppo, mettendo in comune con gli altri competenze, abilità e suggestioni”.

Tra norme e regole liberi di narrarsi

“Un numero di parole da non superare, una griglia, un tono impresso non solo dall’incipit ma anche da chi lo coglie nel primo capitolo per sviluppare la storia”: secondo Anna Antoniazzi, “la Staffetta di Scrittura mette infanzia e adolescenza a contatto con il mondo delle norme”. “Chi partecipa a questa esperienza – ha concluso la ricercatrice – si trova a contatto con le regole da rispettare, anche se si tratta di un contesto narrativo. Ed è qui la chiave di lettura, la grande possibilità che la Staffetta offre con le sue esigenze normative è quella di mostrare a bambine e bambini e ragazze e ragazzi che all’interno delle regole ci può essere libertà, che le regole non sono solo coercitive ma all’interno di esse si può anche essere creativi, liberi, partecipi della propria esistenza e della propria narrazione”.

 

Note
[1] Prodotto, storia, contenuto o servizio capace di viaggiare tra più piattaforme digitali distributive e di incarnarsi su media differenti secondo le regole della convergenza. (Treccani)